Le regole. Le regole?

C’è un vizio di fondo nel percorso classico di chi inizia a fare fotografie: spesso il principiante non ha idea di cosa vuole fotografare. Lo posso dire, ho fatto così io: avevo ventidue anni, comprai una reflex e chiesi al fotografo di paese che me l’aveva venduta di consigliarmi “da dove cominciare”.

Che cazzata, vero?

Se comprate una biro, probabilmente sapete di cosa volete scrivere, più o meno. Ma chi compra un apparecchio fotografico impegnativo, quasi sempre lo fa per… diventare un Grande Fotografo, un Artista.

Pur non avendo niente da dire.

Si mette un po’ lì a studiare un briciolo di tecnica, scatta le prime foto “per prova”, poi finisce su qualche forum dove apprende, da fotoamatori con forse due anni di esperienza, o, peggio ancora, da soloni mai usciti dal mondo del fotoclub, le Regole di composizione. Queste quattro o cinque baggianate, rivelate come fossero vangelo, servono a slegare completamente l’argomento della foto dalla sua forma:

La

La “regola dei terzi” applicata ad un lampione

Foto

Foto “artistica” di un lampione

Puoi fotografare un gatto, due pali della luce, tre sofficini o quattro naufraghi siriani: se applichi le regole di composizione la tua foto risulterà Garantita Bella, e approvata dai Grandi Fotografi Certificati del Forum (beh, a parte… a parte la risoluzione. Ti diranno che con una macchina da 40Mp la foto sarebbe stata migliore della tua, che ne ha solo 24. A parte il microcontrasto, che se tu avessi usato l’obbiettivo da 2000€, anzichè il tuo da 200, sarebbe stato senz’altro migliore. A parte il bokeh, che se tu cambiassi marca di ottiche, allora sì! E così via).

Sui forum si spiegano le foto di HCB (sempre le stesse, le prime, le più leziose) esclusivamente in chiave grafica, parlando solo di regole di composizione. Così che chi inizia a fotografare si imprima nella testa il concetto che se userà le medesime regole, produrrà anche lui foto artistiche, del valore di quelle “del sommo HCB”.

La spirale di Fibonacci usata per

La spirale di Fibonacci usata per “spiegare” una foto di Henry Cartier Bresson

Ciò che sui forum si apprende, si diffonde e si tramanda, è che se cambi spesso attrezzatura, se la espandi, e se continui ad applicare le ferree Regole di Composizione, potrai senz’altro fregiarti del titolo, ambitissimo, di Photographer, implicando anche la condizione di Artista.

E allora… via! vai di composizione! Pali, spigoli, vecchiette, mandarini…. poi gatti, orizzonti dritti, cieli nuvolosi… tutto quello che ti trovi davanti permette, se passato attraverso alle famose regolette, di ottenere BELLE FOTO ARTISTICHE CERTIFICATE.

Beh, posso dire la mia? Quella roba lì non vale niente, se non avete un argomento di cui parlare.

A meno che vi accontentiate di parlare …di regole di composizione.

Quindi, è così? fotografate per mostrare che sapete fotografare? E a chi vi rivolgete, a chi dovrebbe interessare la vostra bravura? Agli amici del forum? agli utenti di Flickr?
Davvero volete misurare il valore delle vostre foto con i “like” lasciati da gente che produce roba così?

Beh, contenti voi…

Io suggerisco di trovare un argomento interessante, cioè: che interessi a voi. Di approfondirlo, e di parlarne quando ve ne sarete fatti un’idea. Parlarne con fotografie, intendo. Foto fatte per raccontare, spiegare ciò che avete scoperto sul vostro tema, senza preoccuparvi delle regole di composizione, o degli stili fotografici (magari ottenuti coi preset di Adobe Lightroom).

Guardate, per esempio, cos’ha prodotto Anton Kusters, a cui interessava la Yakuza, la mafia giapponese:

Anton ha vissuto due anni con i membri dell’onorata società giapponese, tra affari torbidi e lingua sconosciuta, e ha avuto la possibilità di fotografare i rapporti sociali vigenti nella famiglia. Aveva ottenuto il permesso dal padrino, naturalmente, ma l’ambiente non era privo di rischi, e le regole le imparava strada facendo. Per esempio: ad Anton hanno subito fatto sapere che chi sbaglia, chi esce dal consentito, deve autopunirsi, mozzarsi una falange e consegnarla al capo.

Però Kusters voleva vedere, capire, raccontare.

Mica comporre secondo la “regola dei terzi”, quella è roba da forum.

(Pensandoci: quella cosa di tagliarsi una falange ogni volta che fai una sciocchezza… non è del tutto male…)

(Foto di copertina: Le mani di un membro della Yakuza – foto: Anton Kusters, 2009)